La Presidente BCE, Christine Lagarde, ha annunciato che l’Istituto di Francoforte procederà con una ricalibratura del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Program), il programma di acquisto di titoli di Stato di 1.850 miliardi di euro, studiato per sostenere l’economia europea alle prese con la crisi provocata dalla pandemia.
Si tratta sostanzialmente di rallentare gli acquisti, che oggi viaggiano ad una media di circa 80 miliardi di euro al mese, senza che, almeno per il momento, si valuti un annullamento totale del programma.
Tale decisione era ampiamente attesa dai mercati, tanto che la seduta del 9 settembre, data dell’annuncio, ha registrato un calo dello spread.
Christine Lagarde si è detta fiduciosa sul fatto che le condizioni di finanziamento, pur in presenza di ritmi di acquisto più compassati rispetto ai trimestri scorsi, si manterranno favorevoli.
Tale auspicio trova fondamento sui dati relativi alla crescita del Pil europeo, sostenuto dal buon andamento delle vaccinazioni e dalla progressiva riapertura delle attività economiche.
Le proiezioni indicano un balzo del Pil del 5% per il 2021, del 4,6% per il 2022 e del 2,1% nel 2023.
Ovviamente continua a prevalere un atteggiamento di prudenza, in quanto l’andamento della pandemia potrebbe rapidamente far cambiare gli scenari, sia di crescita che di inflazione.
Il succitato PEPP verrà certamente mantenuto attivo fino a marzo 2022, con altri 500 miliardi di acquisti da spalmare in questo lasso di tempo, poi si valuterà come muoversi a seconda dell’evoluzione della situazione generale.
Il vertice della Banca in programma a dicembre, potrebbe verosimilmente rappresentare l’occasione in cui delineare le linee programmatiche per il futuro: ad oggi sembra probabile immaginare uno spostamento della scadenza del piano pandemico, verso metà del 2023.
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